giovedì 29 dicembre 2016

Step 20: Il nero nella moda

Il colore nero è il vero protagonista della moda di tutti i tempi. E’ elegante, austero e sensuale; può essere abbinato con tutti gli altri colori e utilizzato in ogni occasione, dalle ricorrenze formali agli incontri informali, sia di giorno che di sera.
E’ nello stesso tempo un colore molto particolare e distintivo di determinati capi d’abbigliamento.
 Ad esempio, il giubbotto “chiodo” di pelle, introdotto nel 1928 dalla Scott NYC, non avrebbe lo stesso fascino se associato ad un altro colore. Indossato per la prima volta in un film da Marlon Brando (nel film “Il selvaggio”), è diventato famoso anche grazie ai film “Grease” e “Happy Days”, indossato rispettivamente da John Travolta e Fonzie.



Analogamente, un capo classico come le scarpe decolleté, non sarebbe stato altrettanto elegante di un altro colore.


 L’abito nero più famoso è sicuramente il tubino nero di Givenchy indossato da Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”. Si tratta di un abito da sera in raso nero, senza maniche, leggermente stretto in vita e lungo fin quasi al suolo, con uno spacco fino alla coscia su un lato. Il corpetto è leggermente aperto sulla parte posteriore con un decolleté che lascia scoperte le spalle. Nel film l’attrice lo indossa con dei guanti dello stesso colore lunghi fino al gomito e con una collana di perle.



Ancora oggi il nero è ampiamente diffuso nel mondo della moda, non è caratteristico di un solo stilista (anche se sono molto famosi i tailleur di Yves Saint Laurent, o gli abiti in bianco e nero di Chanel), ed è indossato durante i red carpet e gli eventi mondani più famosi.






mercoledì 28 dicembre 2016

Step 19: Inside out: dentro al colore nero

Salve, mi presento: sono il colore Nero.
Posso essere considerato il “padre” di tutti gli altri colori: prima che fosse creata la luce, io pervadevo ogni cosa; prima di tutti gli altri colori, l’unico ad essere stampato in riviste, giornali e fotografie, o ritratto nei film, ero io (talvolta accompagnato dal mio collega bianco).
Datato è anche il mio impiego: presso gli antichi Egizi ero ancora ben considerato, perché associato al colore della terra fertile e quindi della rinascita (in contrapposizione al rosso della terra arida); nell’antica Grecia ho cominciato ad essere associato al mondo degli inferi: l’Ade, circondato dall’Acheronte, fiume dalle acque scure e fangose, e i mostri che lo popolano, come Cerbero e l’Idra di Lerna. I romani mi indossavano durante i funerali, e mi utilizzavano per indicare ciò che è sporco, brutto o cattivo; dal Medioevo la mia definitiva condanna: animali portasfortuna come corvi e gatti neri, le streghe e il diavolo, e mi indossavano pure gli ecclesiastici addetti all’inquisizione. Ero considerato talmente malvagio da essere adoperato per indicare la gravità di una malattia, la “Peste Nera”.
Dipinto e cantato come il colore della perdita e dell’oblio, il mio riscatto è presto arrivato: simboleggio l’ignoto, non più con terrore, ma con un fascino tutto nuovo. Sono indefinito, e pertanto tu per primo e tutti gli altri potete vedermi come vi pare; non vi impongo di sorridere ed essere gioiosi come il giallo, pacati e riflessivi come i colori chiari, o passionali come il rosso, semplicemente aspetto che mi interpretiate in maniera positiva o negativa, a seconda del vostro umore.
Nel tempo sono diventato molto famoso, tanto da avermi dedicato generi letterari e cinematografici; sono un colore molto deciso e forse pecco di presunzione affermando di essere indispensabile: sono il male senza il quale non potreste apprezzare il bene, e analogamente, l’oscurità senza la quale non potreste vedere le stelle.




lunedì 26 dicembre 2016

Step 18: Il nero nella pittura, dal Rinascimento ad oggi

Il primo artista che viene in mente quando parliamo di colore nero è sicuramente Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), celebre per i dipinti in cui dal nero profondo dello sfondo emergono i personaggi e si sviluppano le vicende.

Vocazione di San Matteo

Autore: Caravaggio
Tecnica: Olio su tela
Anno di esecuzione: 1599-1600
Luogo di esposizione: Chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma








Per un'analisi dell'opera:www.arte.it/vocazione-di-san-matteo



Davide con la testa di Golia

Autore: Caravaggio
Tecnica: Olio su tela
Anno di esecuzione: 1609- 1610
Luogo di esposizione: Galleria Borghese, Roma















Un quadro emblematico in cui è prevalente il colore nero è Guernica di Pablo Picasso (1881-1973), realizzato in ricordo del bombardamento della cittadina basca di Guernica durante la Guerra Civile spagnola.

Guernica
Autore: Pablo Picasso
Tecnica: Olio su tela
Anno di esecuzione: 1937
Luogo di esposizione: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid




Per un'analisi dell'opera: zebrart.it/picasso-guernica

Un altro esempio, in cui stavolta il nero non è usato come sfondo, ma come colore della figura principale, è di Henri Matisse (1869-1954).

Icaro

Autore: Henri Matisse
Tecnica: Collage
Anno di esecuzione: 1947
Luogo di esposizione: Musèe Matisse, Nizza















Opera invece in cui il nero è l’unico colore principale è dell’astrattista russo Kazimir S. Malevic (1878-1935).

Quadrato nero

Autore: Kazimir Malevic
Tecnica: Olio su lino
Anno di esecuzione: 1915
Luogo di esposizione: Galleria Tret'jakov, Mosca







Infine (ma ci sarebbero molti altri esempi in cui il nero è utilizzato in maniera più o meno centrale nei dipinti di ogni tempo), ecco un quadro dell’artista contemporanea Elise Mahan, giovane statunitense che si evolve artisticamente attraverso gli studi di astronomia, storia naturale, ecologia, storia dell’arte, mitologia e simbolismo. 



Step 17: il brevetto più scuro del mondo

E’ stato recentemente scoperto il Vantablack (Vertical Aligned NanoTubes Arrays black), il nero più nero che si possa immaginare, ideato dall’azienda britannica Surrey NanoSystems per dipingere gli aerei militari, rendendoli meno visibili ai radar.
Il colore è formato da nanotubi di carbonio, di spessore 10.000 volte inferiore a un capello umano. Le onde luminose restano intrappolate trai cilindri di carbonio e rimbalzano dall’uno all’altro fino a quando vengono quasi completamente assorbite: il vantablack assorbe così il 99,965 per cento della luce ed è, effettivamente, nerissimo.

I diritti sull’invenzione del Vantablack sono stati acquistati dall’artista inglese di origine indiana Anish Kapoor, interessato all’utilizzo del colore in ambito più creativo, poiché “fa leva sul senso di immaginazione dell’uomo, disorientato dalla perdita di conscienza dello spazio”.


domenica 25 dicembre 2016

Natale in casa Pantone!

Nel 2011, la nota azienda Americana Pantone Inc., in occasione delle festività natalizie, lancia sul mercato una serie di dolci dalla confezione colorata e originale: i panettoni Pantone. La confezione è stata realizzata in cinque colori, pensata per accompagnare le classiche abbuffate natalizie da Natale a Capodanno.




Nel 2013 vengono invece prodotte, sempre sulle tonalità Pantone, le palline dell’albero di Natale, dal design semplice ma di grande impatto visivo.









Quale modo più colorato per augurare “Buon Natale!”?

sabato 24 dicembre 2016

Step 16: Originalità ed eleganza: il nero nel design

Il design è una disciplina sia scientifica che socio-umanistica, che cerca di coniugare all’utile l’estro e la creatività. Può essere inteso come una zona di contatto tra il mondo ingegneristico e quello artistico, poiché un oggetto di design nasce sia da un attento studio dei materiali e delle innovazioni tecnologiche (aspetti se vogliamo puramente scientifici), che dall’analisi della richiesta dei consumatori e delle emozioni che un prodotto può suscitare all’acquisto (di carattere sociale).
Nel design non è fondamentale solo la scelta dei colori di un oggetto, ma soprattutto il loro accostamento. Si parte infatti dal presupposto molto semplice che nessun colore in se possa generare nel potenziale consumatore sentimenti negativi, ma che un abbinamento inadatto trai colori, o addirittura tra il colore scelto e la tipologia di oggetto, sia in grado di farlo.
Il colore nero è associato all’eleganza, ed è utilizzato anche grazie alla sua capacità di far risaltare le forme e le linee di un oggetto; oppure, se posto in contrasto con un colore più vivace, genera un effetto vitale e giocoso.



La sedia "Hill House", disegnata dall’architetto, designer e pittore scozzese Charles Rennie Mackintosh, è uno degli esempi più conosciuti dell’impiego del colore nero nel design. La sedia, ispirata all’arte giapponese per la linearità e la longitudinalità delle forme, è realizzata in frassino laccato di nero, con il sedile imbottito, originariamente rivestito in velluto verde scuro e rosa.

Sedia "Hill House", C.R. Mackintosh, 1903


Il sedile “Sella” è stato progettato dai fratelli Achille e Giacomo Castiglioni, per ovviare al problema quasi puramente pratico di non rimanere in piedi mentre si parlava al telefono, collocato su di una parete, nelle case degli anni ’50. E’ costituito da una sella di bicicletta da corsa in cuoio nero, poggiata su un tubo verticale in acciaio verniciato di rosa, ed ha un basamento a forma di semisfera in fusione di ghisa, in modo da avere una seduta “sempre in piedi”.

Sedia "Sella", A. e G. Castiglioni, 1957


La poltrona “Nemo” ricorda una maschera teatrale del mondo greco. Realizzata dall’azienda Driade su idea del designer Fabio Novembre, ha uno schienale che raffigura un volto umano stilizzato, mentre all’interno, nella seduta, sono scolpiti i muscoli facciali. E’ costituita da un blocco unico, con base fissa o girevole, e realizzata in polietilene (originariamente), ferro, rame o ottone.
Poltrona "Nemo", F. Novembre, 2010




Il vaso "Under Pressure" nasce dall’idea del designer italiano Marco Ripa, di trasmettere sinuosità e plasticità con il ferro, ritenuto un materiale solitamente rigido e lineare. Ogni pezzo, realizzato in ferro verniciato, è unico, poiché reagisce al fuoco e alla pressione in maniera unica, così come l’uomo.
Vaso "Under Pressure", M. Ripa, 2014


venerdì 23 dicembre 2016

Step 15: Pubblicità

Nell’ambito pubblicitario molto spesso le parole non bastano, ma sono molto più efficaci, se non addirittura necessarie, le immagini, soprattutto se colorate.
Un manifesto pubblicitario in cui il colore nero è protagonista è il famoso “Tournée du Chat Noir”, dedicato all’omonimo café parigino. L’autore è Theophile Alexandre Steinlen (1859-1923), artista svizzero trasferitosi intorno ai vent’anni e Parigi, dove diventa uno degli artisti bohemien di Montmartre, e assiduo frequentatore dei cafè della città.

"Tournée du Chat Noir", T.A. Steinlen, 1986


Un’altra locandina altrettanto celebre è quella del Moulin rouge, dipinta dall’artista francese Henry Toulouse Lutrec nel 1881. Il manifesto pubblicitario, considerato una vera opera d’arte, raffigura una ballerina in movimento, che spicca grazie al contrasto con la silhouette nera dell’uomo in primo piano e con il pubblico sullo sfondo, sempre di colore nero.

"Moulin Rouge, La Goulue", H.T. Lutrec, 1881


La pubblicità può essere utilizzata anche con lo scopo di affrontare problematiche sociali, come il razzismo, l’ecologia, il sesso o l’Aids, che di solito non sono interesse della pubblicità commerciale. Un esempio sono le campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani, storico fotografo del marchio Benetton, il cui scopo è quello di abbattere le barriere e le differenze tra popoli, condizioni e generi, e unificarli tutti sotto un’unica bandiera: quella della marca.



Campagna pubblicitaria Benetton, O. Toscani, 1989

Campagna pubbliciraia Benetton, O. Toscani, 1990

Campagna pubblicitaria Benetton, O. Toscani, 1991


Una campagna pubblicitaria più tradizionale è quella dell’azienda Zicaffè, nata nel 1929 da una piccola torrefazione a Marsala. La campagna pubblicitaria "Piacere nero" nel 2006 è stata premiata come migliore pubblicità regionale italiana grazie alla sua efficienza comunicativa e alla sua capacità di esaltare la qualità, il gusto e l’aroma del caffè pubblicizzato.

Campagna pubblicitaria "Piacere nero", Zicaffè, 2006



lunedì 19 dicembre 2016

Step 14: il colore nella chimica

Il carbonio è uno dei non metalli della tavola periodica degli elementi: simbolo C e numero atomico 6. E’ alla base della chimica organica poiché, accanto all’’idrogeno e all’ossigeno, è uno dei costituenti principali delle biomolecole; ha la capacità di formare moltissimi legami con elementi con un numero atomico basso (anche con se stesso) e si presenta in diverse forme, dette allotropi, che differiscono tra loro in base al modo in cui gli atomi sono legati. Le forme allotropiche sono tre: diamante, grafite e fullrene.
La grafite è un minerale che si presenta sottoforma di cristalli esagonali o di masse lamellari grigio-nere, con lucentezza metallica e untuose al tatto. E’ formata in seguito alla trasformazione di materiale organico, oppure può essere ottenuta artificialmente riscaldando il carbon coke a 2500°. Ha un’elevata temperatura di fusione ed è un buon conduttore di calore ed elettricità; inoltre la sua struttura gli conferisce proprietà lubrificanti.
Struttura della grafite

L’ossido di ferro nero, Fe3O4, è un pigmento in polvere raffinato e di elevata purezza. Per queste ragioni è il pigmento naturale più usato per la produzione di make-up: grazie alle sue capacità cromatiche (è di un gradevole nero ambrato) e coprenti è utilizzato nella fabbricazione di fondotinta, fard, eye liner, ombretti, rossetti e smalti.
Ossido di ferro nero

Il carbone vegetale, detto anche carbone attivo, è un integratore alimentare ricavato dagli alberi, il cui legno è sottoposto ad un lungo processo di decomposizione in assenza di ossigeno. Questo processo gli conferisce la proprietà grazie alla quale è conosciuto e utilizzato: l’adsorbenza. E’ impiegato per contrastare l’acidità di stomaco e i fastidi nel tratto gastrointestinale, in quanto trattiene virus, batteri, patogeni e tossine in esso presenti, e come “disinfettante” in caso di intossicazione alimentare (salmonella, stafilococco, listeria) o dovuta a medicinali. Poiché rientra nella lista UE degli additivi consentiti (E153), è utilizzato anche come colorante alimentare.
Compresse di carbone vegetale

Pane al carbone vegetale


sabato 17 dicembre 2016

Step 13: Il nero nel fumetto


Il fumetto nero è un genere che nasce negli anni ’60 con il personaggio di Diabolik, inventato dalle sorelle Giussani e ispirato ai romanzi francesi degli inizi dell’800 (a cui si ispirano anche le figure di Arsenio Lupin (leggi qui) e Rocambole (leggi qui)). Diabolik è un ladro spietato, il cui scopo è quello di rubare, assieme alla sua compagna Eva Kent, ricchezze e gioielli per mantenere un tenore di vita agiato e finanziare l’acquisto di attrezzature per nuove rapine. I due vengono ostacolati dall’ispettore Ginko, integerrimo e zelante funzionario dell’ordine, che non riesce però a catturarli definitivamente.
La figura di Diabolik lancia la tendenza del genere “nero”; a lui infatti seguiranno molti altri personaggi simili come Kriminal e Satanik, Mister-X e Spiderman.


Prima copertina di Diabolik, 1962

Per saperne di più sul fumetto nero per eccellenza, consultare:http://www.diabolik.it/album-sorelle-giussani.php

giovedì 15 dicembre 2016

Step 12: I sapori del nero

Parlando del colore nero legato alla gastronomia, quale miglior esempio degli spaghetti al nero di seppia? La “pasta co niuru de sicci” è una ricetta diffusa in tutte le località costiere d’Italia, dalla Sicilia al Veneto, e in tutte egualmente apprezzata. Ecco la ricetta:

Ingredienti (per 4 persone):
  • spaghetti, 360 grammi
  • seppie con il loro nero, 500 grammi
  • una cipolla media
  • pomodori freschi (o pelati), 300 grammi
  • concentrato di pomodoro, un cucchiaino
  • olio extravergine d’oliva q.b.
  • prezzemolo, un ciuffo
  • sale e pepe q.b.
  • pecorino grattugiato (“Gesù! Persino una jena ch'è una jena e si nutre di carogne avrebbe dato di stomaco all'idea di un piatto di pasta con il pesce col parmigiano sopra!” da “Il ladro di merendine” di Andrea Camilleri), 100 grammi


 Preparazione:
Pulire e spellare le seppie, aprendone il corpo con un paio di forbici.
Eliminare l’osso ed estrarre con molta cura i sacchetti del nero.
Sciacquarli bene sotto l’acqua corrente e metterli da parte. Un’alternativa può essere quella di chiedere al pescivendolo, al momento dell’acquisto, di pulire lui le seppie avendo cura di lasciare interi i sacchetti con il nero.
Tagliare in piccoli pezzi il corpo della seppia ed i tentacoli. 
Soffriggere in un tegame con un paio di cucchiai d’olio la cipolla finemente affettata e subito dopo unire le seppie tagliate e farle rosolare brevemente.
Aggiungere i pomodori spellati e liberati dai semi, il concentrato, il prezzemolo tritato, poca acqua, sale e pepe, tenendo presente che il nero è già di suo saporito. 
Appena la salsa inizia a restringersi unire anche i sacchetti del nero, mescolare e far cuocere ancora cinque minuti, aggiungendo eventualmente un po’ d’acqua. La salsa deve risultare densa e di un nero molto intenso.
Nel frattempo si saranno messi a cuocere gli spaghetti: scolarli ben al dente, versarli nel tegame con il condimento e cospargerli, se piace, con una bella spolverata di pecorino stagionato grattugiato guarnire con qualche foglia di prezzemolo.


Un altro alimento legato al colore nero è il riso venere, inconfondibile grazie al suo caratteristico colore nero. Originario della Cina, solo recentemente si è diffuso in altri stati. Una ricetta (stavolta “di carne”) è il riso venere con zucca e salsiccia al finocchietto:

Ingredienti:

  • 750 g di zucca
  • 250 g di riso nero venere
  • 2 cipolle
  • olio di oliva extra vergine
  • noce moscata
  • semi di finocchio
  • 300 gr di salsiccia senza il budello

Preparazione:

 Bollire dell’acqua in una pentola, salare e fare cuocere il riso per 35/40 minuti circa. Non preoccuparsi se l’acqua diventa nera, è del tutto normale.
 Mondare la zucca e tagliarla a tocchetti piccoli. Affettare finemente le cipolle. 

Versare l'olio in una casseruola col fondo pesante e farvi rosolare le cipolle per 10 minuti a fuoco medio-basso. 

Quindi aggiungere la zucca, salare, coprire e cuocere per 5 minuti a fuoco medio. Quindi, bagnare con l'acqua calda e fare cuocere per 20 minuti, circa. Frullare una crema.
 Distribuire la crema (a specchio) sul fondo di un piatto e poi il riso. 

Si può usare una scodella per formare una cupola di riso. Nel frattempo, in una padella scaldata, fare cuocere a fuoco medio basso, la salsiccia, che si tosterà. 

Aggiungere dei semi di finocchietto. Quindi condire con la salsiccia e una lacrima di zucca. Servire caldo.




Il colore nero ha in molti contesti una connotazione negativa. Fa eccezione, come abbiamo già constatato, l’ambito gastronomico, anche perchè presta il colore all’alimento più amato del mondo da grandi e bambini: il cioccolato. Vediamo la ricetta del dolce-nero:

Ingredienti:
per la base:
  • 200 gr di Farina
  • 200 gr di Zucchero
  • 100 gr di cacao amaro
  • ¼ di latte
  • 1 uovo
  • 1 bustina di lievito per dolci

per la farcia:
  • 100 gr di zucchero a velo
  • 100 gr di burro
  • 1 tuorlo

Preparazione:
Mettere in una ciotola un uovo e lo zucchero, quindi sbattere energicamente fino ad ottenere un composto cremoso.
Aggiungere il latte e pian piano la farina, quindi continuare ad amalgamare, aggiungendo infine cacao e lievito.
Imburrare una teglia e adagiarci il preparato.
Infornare, in forno pre-riscaldato, a 180° grandi per 30 minuti.
Una volta cotto, lasciar quindi raffreddare per bene e nel frattempo preparare la farcia.
Lasciar quindi ammorbidire il burro e lavorarlo, finchè non diventa una crema.
Di seguito aggiungere lo zucchero a velo e l’uovo.
Quando la base sarà raffreddata per bene, tagliarla in due e spalmarci dentro la farcia, quindi chiudere e spolverizzare di zucchero a velo.
Servire in tavola a fette.




Buon appetito!